Girovagando casualmente in rete, seguendo non ricordo quale ragionamento, mi sono imbattuto in un documento davvero interessante e, anzi, senza falsa modestia, per me straordinario. Come deducibile dai post in precedenza redatti, uno dei punti focali risultava essere l'originalità e l'attitudine di attribuire l'eponimo di Montelparo al longobardo Elprando; sotto alcuni punti di vista (leggasi il Pastori) questa tendenza sembrava fin troppo "forzata" anche se, come si è visto, vi sono svariati punti a favore, punti che non finirò mai di considerare per continuare questa mia opera. Il frammento che qui ora riporto proviene dalla "Charta Venditionis", ora collocata nell'archivio arcivescovile di Lucca :
"+ In Dei nomine. regnante domno nostro Liutprand rige, anno regni eius uigensimo septimo, et domno nostro Hilprand rige, anno quarto, duodecimo dies intrantis Kalendas magias, per indictione septima; feliciter."
In alcuni casi, Hilprand (già facilmente comprensibile) viene "tradotto" nel più attuale Elprand(u). Questo documento sta a testimoniare innanzi tutto come il nome di Elprando esistesse REALMENTE tra i longobardi (e non è frutto, quindi, di somiglianze assonantiche); poi, chissà se questo Elprando sia il nostro diretto interessato (anche se, sinceramente, a priori non credo)
martedì 29 marzo 2011
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