La prima cinta muraria costruita a Montelparo intorno all'anno Mille si colloca nei pressi della sommità della collina, precisamente poco al di sotto della chiesa principale di San Michele Arcangelo (guarda caso, patrono dei Longobardi). Oggigiorno di queste mura è rimasto ben poco, praticamente nulla in quanto molte strutture difensive e architettoniche sono sprofondate con il terremoto del 1703. Con il passare dei secoli, questa cinta proteggeva l'antica sede comunale, quando Montelparo ebbe un proprio statuto a partire dal 1215, che risiedeva dove ora si trova il piazzale di fronte a San Michele Arcangelo. La via dove anticamente si trovavano tali mura, in commemorazione del fenomeno dell'incastellamento, prende il nome di Via Castello, dove tutt'ora, come unica superstite di un'epoca già trascorsa, vi è una casa risalente al XIV secolo.
Nella sede municipale di diversi secoli fa si riunivano tre consigli, quello dei Cento, di Credenza (chiamato anche "consiglio generale" poichè trattava tutte le questioni comunali di carattere amministrativo, giuridico ed economico) e di Collegialità. In quest'ultimo appartenevano otto cittadini, suddivisi in quattro coppie, ciascuna delle quali era a sua volta rappresentata da una delle porte cittadine (oggi, a Montelparo, è rimasta solamente la porta del sole); questi otto rappresentanti nominavano trentadue facenti parte del consiglio di Credenza i quali, a loro volta, nominavano i Cento dell'omonimo consiglio. Una caratteristica di questa gestione amministrativa, consultabile in antichi documenti, è la tassazione sul "focus", ovvero qualora una famiglia avesse avuto un focolare, doveva pagare una determinata tassa.
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Non è la prima cinta muraria ma superfetazioni murarie
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