domenica 27 febbraio 2011

Conoscenza topografica del paese


Ovviamente, uno dei compiti principali risulta essere l'analisi topografica del paese, tornando a ritroso nei secoli per identificare, così, le principali zone di abitazione. Ciò è di necessaria importanza in quanto permette di analizzare quali luoghi della collina siano stati da "sempre" concepiti come adatti per delle costruzioni, restringendo ancora maggiormente il raggio d'azione. Seguendo la primaria fonte, il Pastori, si riscontra come, annesso alla chiesa di Sant'Arcangelo, sulla sommità della collina, fosse presente (e lo è tutt'ora) un monastero dei Benedettini il quale, analogamente ad oggi, aveva già il tetto crollato al tempo dell'autore. In seguito recita "A questo contiguo era l'altro Monastero degli Agostiniani colla sua Chiesa, che corrispondeva alla Piazza, il qual monastero esisteva prima del 1259". E' ora di fare una piccola osservazione: nonostante a Montelparo esista tutt'ora un monastero agostiniano, nei pressi del Municipio, esso non consisterebbe nel sopracitato convento, in quanto di origine ben più recente, essendo stata incominciata la costruzione nel 1686. Per poter capire, poi, dove questo monastero avesse sede, basta tener presente fondamentalmente di due elementi: la struttura della collina e i sommovimenti tellurici durant il terremoto del 1703. In base a quest'ultima analisi, espongo qui un paio delle mie conoscenze: in primo luogo, necessita sapere che, prima del terremoto, l'odierna piazza corrispondeva alla zona in cui, adesso, ci sono scivoli e altalene; in secondo luogo, proprio in quel posto, si racconta di come, dopo il terremoto, appunto, alcuni passanti sentissero sottoterra delle preghiere di alcuni monaci che aspettavano inesorabilmente la loro fine.....che si trattassero dei monaci del convento agostiniano cui si riferisce il Pastori ? Io una mano sul fuoco, per ora, ce la metterei. Su questa Piazza era presente anche il pubblico Palazzo, attorno al quale vi erano le principali (ma non esclusive) abitazioni del paese, circondate da una spirale di vie facilmente carrozzabili, le quali erano limitate da due porte, una a nord e l'altra a sud, delle quali oggi resta solo quest'ultima (la porta del Sole). In virtù di queste considerazioni, quindi, ritengo sia molto probabile come la Piazza principale del paese si trovasse difronte all'odierna chiesa di Sant'Arcangelo; per approfondire la questione, occorre però analizzare le tipologie urbanistiche dei paesi, considerando dove solitamente si costruisse la piazza (normalmente, infatti, nella zona più alta), le chiese, ecc. "Tutto ciò formava l'antico castello, ma tutto questo non era Montelparo".
Essendo molte famiglie giunte a Montelparo, forse per necessità di lavoro, forse per la bellezza dl territorio, la morfologia antica del paese non avrebbe sostenuto un ingresso così quantitativo; si sentì, così, la necessità di allargare il paese seguendo una sorta di mezzo cerchio, in quanto partendo da un allargamento a nord-est, ci si estese verso est per, poi, ricadere a sud. A seguito di questo ampliamento urbanistico vennero costruite altre tre porte, una detta di Catigliano in quanto rappresentava il quartiere dove giunsero le famiglie dal vicino castello di Catigliano (distrutto, sul Monte Tondo, nel 1242), un'altra di Catanova che, al tempo del Pastori, coesisteva con quella del Sole e la terza la quale era (ed è) completamente distrutta. In alto riporto la piantina di Montelparo con evidenziate approssimativamente (ma oggetto di studi senz'altro più approfonditi) la principali cerchie murarie dalla più recente (in verde) alla più antica (in giallo).

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